I luoghi più belli del Vietnam

Il Vietnam è un po’ la meta orientale del momento. In questi anni, il paese ha fatto passi da gigante per il turismo. Non è più una meta dove può accadere di tutto anche se non è ancora un paese che si possa definire “turistico”. Rispetto ad altre località del Sud Est asiatico in Vietnam l’avventura è ancora avventura, ma, oggi, può essere alternata a momenti più rilassanti in strutture attrezzate.

Per molti versi, e in molte zone, il Vietnam è ancora quello che abbiamo visto nei film di guerra. Ci sono quei fiumi, quelle foreste, quelle isole e quelle risaie. Ma Hanoi e Ho Chi Minh (la vecchia Saigon) non sono più soltanto fatte di casette basse e baracche. Oggi, sono città da cuore moderno, dove resite l’uso della bicicletta, il vero oggetto identitario nazionale, utilizzata da migliaia di giovani (siamo in un paese molto giovane) ogni giorno per spostarci dappertutto.

  • Sapa, paradiso del trekking

Se vogliamo sfruttare al meglio le sue caratteristiche di paese ancora lontano dalla modernità, dobbiamo andare a Nord, vicino al confine cinese. Qui siamo nel paradiso del trekking.

Sapa era la località di villeggiatura preferita dai francesi. Per la sua altitudine di 1650 metri è un luogo fresco, a differenza del resto del Paese, ed è al centro di un distretto fatto di montagne come il Fansipan, la vetta più alta del Viet Nam (3143 metri), che si sale in due giorni, parchi oppure i villaggi abitati dalle tribù colorate che hanno scavato tutti i terrazzi della Muong Hoa Valley.

Situata nel Nord Est del Paese Sapa si raggiunge prendendo un treno da Hanoi fino a Lao Cai, vicina al confine cinese. Da qui si possono programmare escursioni che ci rimarranno impresse tutta la vita. Come la visita alla grande cascata d’argento, la Thac Bac, che nel periodo delle piogge è davvero spettacolare. Ma si può anche camminare nel parco nazionale di Hoang Lien famoso per le sue foreste di bambù nano e per le molte varietà di orchidee o risalire il fiume Chay con una caratteristica piroga coperta. Le escursioni più frequenti sono, comunque, quelle verso i villaggi dei due gruppi etnici originari della zona: gli Hmong e i Red Dao. Gli Hmong sono divisi in tribù che portano costumi diversi molto colorati: gli Hmong Neri, Hmong rossi, Hmong bianchi e Hmong fioriti. I Red Dao, invece, si distinguono per i loro copricapi rossi portati da tutte le generazioni.

  • Hanoi, la città coloniale

La capitale dell’ex Vietnam del Nord nato nel 1954, dopo la guerra di liberazione contro i francesi conserva interi quartieri costruiti nello stile coloniale francese. Uno stile che era nel gusto degli imprenditori e funzionari francesi che, dall’800, iniziarono a stabilirsi in Indocina per creare un avamposto per i mercati cinesi, impiantare tè e caffè e per sfruttare i giacimenti di carbone e le foreste di caucciù.

Hanoi merita un giro tra questi quartieri e il lago Hoam Kiem che culla da sempre il relax e le attività all’aperto dei vietnamiti. Qui si possono ammirare i fantastici spettacoli di marionette su acqua o le serate con il lancio delle lanterne.

Altro punto di interesse è il Long Bien Bridge, il lungo ponte (2,5 Km) progettato da Gustave Eiffel, che inizia con il Long Bien Market, un mercato enorme dove si vende di tutto e dove si può trovare ogni sorta di street food (da assaggiare con molta cautela e solo per i cibi fritti sul momento).

Ad Hanoi si può visitare, al mattino presto, anche il mausoleo di Ho Ci Min, lo Zio Ho, padre della patria, che sconfisse i francesi nella battaglia di Dien Bien Pu e pose le basi per l’intera lotta di liberazione e unificazione dei due Vietnam culminata con la presa di Saigon del 30 aprile 1975. Ma la città è da vivere anche in giro, per le sue 50 vie che prendono il nome delle vecchie attività mercantili e artigianali che vi erano collocate (via della seta etc.).

  • Halong Bay, patrimonio Unesco

È la meta più naturalistica e di mare del Vietnam, un arcipelago di oltre 3000 isole che dal 1994 è dichiarato Patrimonio dell’Umanità. La caratteristica del complesso di Halong Bay è quella famosa in tutto il mondo. Le isole alte e strette, qualcuna poco più che dei faraglioni, con le grigie scogliere calcaree a picco, sormontate da scampoli di foresta, sono, di solito, ritratte nei punti in cono più addossate una all’altra e, magari, visitate dalle numerose navi dalle larghe vele in stile “pirati di Mompracem” che ospitano i croceristi che si avventurano tra questi speroni rocciosi. Per la loro forma, la leggenda vuole che siano state create dai movimenti di un grande drago che si è poi accucciato in mare.

  • Huè, la città imperiale

Situata esattamente al centro del Vietnam, Huè ha avuto una lunga fortuna di cui conserva ancora i resti imponenti. È stata capitale dell’impero indocinese dall’inizio dell’800 alla fine della dominazione francese nel 1945 nell’era dei 13 imperatori. Di quei fasti restano l’intera cittadella con la città imperiale in perfetto stile orientale. Ma sono molto interessanti anche le tombe imperiali con la tomba dell’imperatore Khai Dinh e la grande pagoda seicentesca di Thien Mu, posta lungo il suggestivo Fiume dei Profumi. La città conserva anche i 9 cannoni sacri, parte del complesso imperiale.

  • Il Vietnam delle caverne

Il Vietnam è famoso anche per le sue grotte, veri templi scavati nel calcare, costellati di stalattiti e stalagmiti a cui si accede via fiume con servizi di noleggio barche.

La più importante è la grotta di Hang Son Doong, che è la grotta più grande del mondo. Situata nel parco nazionale del Nha-Ke è talmente grande che si campeggi dentro, al fresco. Si parte da 80 metri di larghezza fino ad arrivare a 140. Si visita a piedi o in barca lungo il fiume sotterraneo che l’ha scavata, punteggiato di spiagge addirittura inverdite di vegetazione per effetto delle numerose doline che portano luce.

Altre grotte molto suggestive sono quelle del complesso di Trang An, nella regione del Ninh Binh dove in una giornata si possono visitare anche 6-7 grotte utilizzando le barche tradizionali. Arrivano anche a 2 Km di profondità.

Ma oltre alle grotte naturali, in questo “Vietnam ipogeo” non si possono scartare chilometri di camminamenti sotterranei dei vietcong durante la guerra del Vietnam. Tra questi, il complesso più importante è quello di Cu Chi, intorno a Città di Ho Chi Minh. Un dedalo di cunicoli che fu scavato negli anni 40 per combattere i francesi e che fu poi rinforzato durante la guerra contro gli americani. Nella prima parte del conflitto contro gli Usa, i tunnel giocarono un ruolo fondamentale nella strategia del lento sfinimento contro le truppe statunitensi. Qui si distribuivano i canali di rifornimento che provenivano dalle basi Viet in Cambogia che utilizzavano il lungo Sentiero di Ho Chi Minh per portare armi e vettovaglie. L’efficacia dei tunnel cessò solo quando, alla fine degli anni 60, gli americani utilizzarono le bombe ad alta penetrazione per farli saltare.

 

Lascia un commento

Torna su