Viaggio tra i giardini giapponesi: Chaniwa e Shinden, tra semplicità e opulenza
I giardini giapponesi, con la loro armonia, la natura e la filosofia che li caratterizzano, rappresentano vere e proprie opere d’arte. Tra i diversi tipi di giardini, due in particolare meritano attenzione per il loro fascino e la loro unicità: i Chaniwa (giardini da tè) e gli Shinden (giardini di palazzo).
Chaniwa: la semplicità della tradizione
I Chaniwa, noti anche come giardini da tè, sono piccoli giardini annessi alle case da tè, caratterizzati da semplicità e raffinatezza. Questi giardini sono concepiti per favorire la meditazione e la concentrazione durante la cerimonia del tè, creando un’atmosfera di pace e armonia.
Elementi chiave dei Chaniwa:
Semplicità: I Chaniwa si contraddistinguono per la loro semplicità e sobrietà, in netto contrasto con l’opulenza dei giardini tradizionali giapponesi. L’utilizzo di materiali naturali come pietre, muschio, ghiaia e piante spontanee crea un’atmosfera di quiete e naturalità.
Sentiero: Un sentiero in pietra conduce il visitatore alla casa del tè, creando un percorso di purificazione e preparazione mentale alla cerimonia.
Lanterne: Le lanterne in pietra o in bambù illuminano il sentiero e creano un’atmosfera suggestiva, soprattutto durante le cerimonie serali.
Elementi simbolici: Ogni elemento del giardino Chaniwa ha un significato simbolico. Le pietre rappresentano la stabilità e la permanenza, il muschio la delicatezza e la fugacità della vita, le lanterne la luce e l’illuminazione interiore.
Un’esperienza di meditazione e concentrazione:
Visitare un Chaniwa significa immergersi in un’atmosfera di pace e armonia, dove ogni elemento concorre a creare un’esperienza di meditazione e concentrazione. La semplicità e la bellezza naturale del giardino invitano il visitatore a lasciarsi alle spalle le preoccupazioni quotidiane e a concentrarsi sul presente, sul flusso del tempo e sulla natura transitoria di tutte le cose.
Shinden: l’opulenza dei giardini imperiali
Gli Shinden, noti anche come giardini di palazzo, erano i giardini annessi ai palazzi imperiali e nobiliari giapponesi. Questi giardini si contraddistinguono per la loro ampiezza, opulenza e raffinatezza, rappresentando il potere e lo status sociale dei loro proprietari.
Elementi chiave degli Shinden:
Ampiezza: Gli Shinden si estendevano su vaste aree, spesso con laghi, stagni, isole, ponti, padiglioni e giardini all’interno del giardino stesso.
Opulenza: Questi giardini erano caratterizzati da un’abbondanza di elementi decorativi, come lanterne in pietra o bronzo, statue, ponti laccati e cascate artificiali.
Vegetazione: La vegetazione era accuratamente selezionata e disposta per creare un effetto armonioso e suggestivo.
Padiglioni: I padiglioni, spesso decorati con lacche, oro e dipinti, erano utilizzati per cerimonie, festeggiamenti e momenti di relax.
Un viaggio nel tempo e nella cultura giapponese:
Esplorare uno Shinden significa intraprendere un viaggio nel tempo e nella cultura giapponese. L’opulenza e la raffinatezza del giardino offrono uno spaccato sulla vita dei nobili e imperatori giapponesi, mentre la bellezza naturale e gli elementi simbolici invitano il visitatore a riflettere sul rapporto tra uomo e natura e sulla filosofia giapponese.
In conclusione:
I giardini Chaniwa e Shinden rappresentano due mondi distinti all’interno dell’arte dei giardini giapponesi. Entrambi offrono un’esperienza unica di bellezza, armonia e riflessione, invitando il visitatore a immergersi nella cultura e nella filosofia giapponese. La scelta di un giardino rispetto all’altro dipende dai gusti personali e dalle emozioni che si desiderano vivere. Che si preferisca la semplicità e la meditazione di un Chaniwa o l’opulenza e la raffinatezza di uno Shinden, un giardino giapponese è sempre un’esperienza da non perdere.