La piana delle giare- nuovo sito unesco

Il Laos è un luogo meraviglioso, tanto da sembra quasi magico, come se fosse stato toccato da entità mistiche. E all’interno del territorio nazionale è possibile ammirare bellezze che danno ancora di più la sensazione di visitare un luogo dai poteri straordinari. Uno di questi è la Piana delle Giare.

Un luogo tra narrazione fantastica e realtà

La Piana delle Giare è un complesso culturale storico del Laos che raccoglie migliaia di giare di pietra, sparse per gli altipiani di Xieng Khouang, nelle zone più montuose del Laos settentrionale, nella catena montuosa dell’ Annamite, la principale dell’Indocina. Gli archeologi ritengono che questi vasi di pietra siano stati creati tra i 1500 e i 2000 anni fa dagli antichi abitanti della regione, la cui cultura e stile di vita sono ancora oggi sconosciuti. La maggior parte del materiale, che è stato trovato grazie alle campagne di scavo risale ad un periodo che va dal 500 a.C. all’ 800 d.C. Gli antropologi e gli archeologi hanno ipotizzato che questi vasi potrebbero essere stati usati come urne funerarie e anche come contenitori per conservare gli alimenti.

Un luogo dalle origini che sanno di leggenda

Le leggende locali raccontano di una razza di giganti il ​​cui re, Khun Cheung, fu un grande guerriero, che dopo un singolare combattimento riuscì a vincere un’importante battaglia e per commemorare la sua vittoria, ordinò di creare centinaia e centinaia di vasi di pietra, nei quali conservare il lao lao, un liquore di riso tipico del Laos, da bere con i suoi vassalli nelle tante feste che egli amava dare. Ma, ancora oggi, l’uso di queste grandi giare è sconosciuto. Il primo europeo a studiarle fu un’archeologa francese, una tale Madeleine Colani, che le scoprì nel 1930. Nel corso degli scavi furono rinvenute anche ossa umane in una grotta della vasta brughiera, alcune sotto forma di cenere. Proprio dal ritrovamento di queste ceneri, è stata avanzata l’ipotesi che si possa trattare di giare usate per le cerimonie funebri e per conservare la salva e i cimeli del morto. Durante la sanguinosa guerra del Vietnam, una bomba statunitense danneggiò la grotta, usata dai Pathet Lao come rifugio. Nel XXI secolo, l’archeologa belga Julie van den Bergh condusse una serie di studi nell’area. Le sue ricerche si svolsero tra il 2005 e il 2010, e nel suo lavoro fu supportata dai membri del ministero dell’ informazione e della cultura laotiana e di alcune università australiane.

Il mistero delle giare

Le misteriose giare sono state ritrovate in più di 400 luoghi diversi, lungo l’intera pianura del Laos, nell’area di Xieng Khouang, dagli altopiani del Khorat nel nord della Thailandia, attraverso il Laos, per poi raggiungere le pianure di Cachar, nell’India settentrionale, luogo in cui sono state rinvenute sepolture simili. La disposizione lineare delle giare hanno suggerito ad alcuni studiosi l’ipotesi che si potrebbe trattare di una rotta commerciale, che si collegava a una delle rotte delle carovane che attraversavano il nord dell’India.

Le giare sono realizzate con roccia sedimentaria, in particolar modo di pietra arenaria, sebbene ne siano state trovate alcune prodotte in granito e con coralli calcificati. Sono angolari o tendono ad avere una forma arrotondata e alcuni presentano in cima delle forme ovali, simili a dei dischi, che potevano servire come coperchi. Sono molto pesanti: si stima che possano pesare da 1 a oltre 5 tonnellate e sono alte fino a 3 metri. Sembrano essere disposte in gruppo. Il più grande di questi raggruppamenti si trova a pochi chilometri dalla città di Phonsovan. Si tratta di un sito piuttosto grande, nel quale sono presenti oltre 300 giare di dimensioni diverse.

L’idea che queste giare conservassero i resti dei defunti sembra essere avvalorata dalla scoperta di Colani, che ha ritrovato, nei pressi di un raggruppamento di giare, una grotta naturale con doppio camino, del tutto simile a un forno primitivo. L’archeologa francese ha quindi affermato che in queste grotte a forno si bruciassero i morti, per poi riporli nelle giare.

Sito patrimonio dell’Unesco

Dopo tanti anni, la Piana delle Giare è stata riconosciuta dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Unesco) come patrimonio dell’umanità. È la terza città laotiana ad ottenere questo titolo onorevole, dopo la città di Luang Prabang, nel 1995, e Watphu Champasak, nel 2001, un motivo in più per pianificare un viaggio in Laos, magari con un itinerario su misura.

La decisione è stata presa durante una riunione del Comitato del Patrimonio Mondiale, tenutasi qualche settimana fa a Baku, capitale dell’Azerbaigian. Una ragione in più per visitare questi luoghi incantati.

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