I Nabatei in Giordania

La Giordania è una terra ricca di storia, cultura e paesaggi mozzafiato. Tra le sue molte meraviglie, Petra spicca come una delle destinazioni più affascinanti e misteriose al mondo. Questa antica città scavata nella roccia è stata il cuore di una civiltà nota come i Nabatei.
Questi erano un antico popolo semita che emerse nell’antica Arabia settentrionale attorno al IV secolo a.C. Mentre la loro origine precisa rimane un mistero, è noto che stabilirono un regno che si estendeva tra l’attuale Giordania, l’Arabia Saudita meridionale e parti di Israele e Siria. La loro storia è intricata e affascinante, ma sono soprattutto noti per la loro capitale, Petra.
Petra, nota anche come “la città rosa” per via del colore della roccia da cui è scavata, è uno dei siti archeologici più iconici al mondo. I Nabatei fondarono questa città nel IV secolo a.C. e la trasformarono in un importante centro commerciale e culturale. La città era strategicamente posizionata sulla via carovaniera che collegava l’Arabia, l’Egitto e le regioni mediterranee, contribuendo alla prosperità dei Nabatei.

Una delle caratteristiche più sorprendenti di Petra è il suo accesso limitato: la città è raggiungibile attraverso un lungo e stretto canyon chiamato il Siq, che nasconde l’entrata alla città stessa. Questa caratteristica non solo forniva protezione da possibili attacchi, ma aggiungeva un elemento di mistero e sorpresa per chi visitava la città per la prima volta.
L’architettura di Petra è un’alchimia di stili e influenze provenienti dall’Arabia, dall’Egitto, dalla Grecia e dall’Impero Romano. I Nabatei erano maestri nella lavorazione della pietra, e le loro facciate e le tombe scolpite nella roccia sono un testamento della loro abilità artistica e ingegneristica.

I Nabatei erano anche noti per il loro sistema avanzato di gestione dell’acqua, che ha permesso loro di coltivare giardini rigogliosi e fornire acqua potabile a Petra. Questa abilità è particolarmente impressionante considerando il clima arido della regione.

Dal punto di vista religioso, i Nabatei adoravano diverse divinità, ma il loro dio principale era Dushara, il signore della montagna. Molte delle strutture religiose di Petra riflettono questa devozione.

Nonostante la loro prosperità e la magnificenza di Petra, i Nabatei alla fine persero la loro indipendenza. Nel 106 d.C., l’Impero Romano annesse Petra e gran parte delle terre nabatee. Questo segnò l’inizio del declino della civiltà nabatea.

Con il passare dei secoli, Petra fu gradualmente abbandonata e dimenticata dalla maggior parte del mondo. Le sue meraviglie furono riscoperte solo nel XIX secolo, quando il viaggiatore svizzero Johann Ludwig Burckhardt la visitò e la rese di nuovo famosa.

Oggi, Petra è stata riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO e una delle Sette Meraviglie del Mondo. Attraggono visitatori da tutto il mondo, affascinati dalla sua bellezza e dalla storia dei Nabatei. Molti esplorano il sito a piedi, attraversando il Siq e ammirando le facciate scolpite nella roccia, tra cui il famoso Tesoro (o Al-Khazneh) e il Monastero (o Ad Deir).

La Giordania ha preso a cuore la conservazione di Petra e la promozione del turismo sostenibile nella regione. L’area circostante offre una varietà di esperienze culturali e naturali, rendendo la visita a Petra parte di una scoperta più ampia della ricca eredità giordana.

In conclusione, mentre il tempo e gli eventi hanno segnato la fine dei Nabatei come popolo indipendente, la loro eredità vive ancora oggi attraverso il sito straordinario di Petra, che continua a ispirare e affascinare chiunque abbia la fortuna di visitarlo.

Lascia un commento

Torna su